Donne di Torino (.it)

Contatti di Laura Cipollone e del suo mondo

Sono arrivata al counselling per il bisogno di esprimere quelle risorse che negli anni sentivo inespresse.

Ho iniziato a lavorare a ventidue anni per mantenermi negli studi e per poter viaggiare. Dopo la laurea in Scienze Politiche sono partita per un anno sabbatico in Thailandia. Mi sono messa in discussione, uscendo dalla comfort zone e realizzando che avevo idealizzato un luogo e le sue abitudini. Mi sono scontrata con il disagio del vivere quotidiano da locale in un paese che non è il tuo; ho dovuto scardinare le radici culturali per farci pace, accettarle e accoglierle.

Al mio ritorno mi sono iscritta a un corso triennale di counselling con indirizzo adleriano. La tesi di diploma è stata sull’esperienza della diversità come viaggio interiore. Durante il tirocinio presso l’ufficio pastorale migranti ho iniziato a mettere in pratica le conoscenze acquisite del counselling, perché le situazioni erano complesse ed era necessario l’ascolto nonché la capacità di migliorare la comunicazione tra le persone.

Da lì ho iniziato a lavorare con coppie, ragazzi giovani, persone che hanno bisogno di trovare un punto di contatto e acquisire una maggiore consapevolezza. Ciò che mi affascina del counselling è la varietà di campi d’applicazione, dalla scuola alla gestione dello stress per i liberi professionisti, ai conflitti familiari. E per essere efficace deve avere una componente di disagio: la mente ha bisogno di venir disciplinata e ciò accade quando si agisce per superare delle difficoltà.

Le persone che si rivolgono a me possono decidere come e dove. Gli incontri sono in due studi dove mi appoggio, oppure via skype o su una panchina al parco. Ed è per questo che mi trovo nella definizione di travel counsellor. In ciò che faccio la componente del viaggio è molto forte. Le persone iniziano un percorso e giungono al termine con un arricchimento e una coscienza diversi.

Allora mi sto organizzando per rendere questo viaggio anche fisico, per accentuare quella sensazione di uscire dalla propria zona cuscinetto. Dai fine settimana fuori porta ai seminari con discipline vicine, la mia idea di come sviluppare il counselling sta prendendo forma. E poi chissà, magari un giorno porterò un piccolo gruppo di lavoro in India. Quello è il posto dove andare quando ti senti perso, per perderti ancora di più e poterti ritrovare.

 Un’intervista a Laura Cipollone da parte di Barbara Oggero